
Prima di parlare di questo argomento mi sembra importante chiarire questo concetto base:
l’attività sportiva non può in alcun modo influenzare negativamente la crescita di un adolescente, nessun esercizio ginnico-sportivo può impedire lo sviluppo scheletrico. Ognuno raggiungerà la statura geneticamente trasmessa dai genitori. Non ci sono sport che bloccano la crescita, anzi qualsiasi sport aiuta lo sviluppo generale di un individuo e questo non lo dico io ma studi certi.
Chiarito questo, si evince che non è vero che allenarsi con i pesi può compromettere la lunghezza delle ossa, perché sono affermazioni prive di ogni fondamento. Solo ed esclusivamente nel caso in cui si somministri testosterone in bambini con determinate patologie, si possono bloccare e saldare le epifisi e di conseguenza compromettere la crescita in lunghezza delle ossa lunghe.
Secondo studi effettuati da scienziati come Hueter e Volkmann, l’utilizzo dei pesi porterebbe anzi a una maggior compattezza ossea e uno sviluppo più omogeneo. Altre ricerche hanno dimostrato, inoltre, che un lavoro di forza in giovane età , possa determinare notevoli benefici sulla struttura ossea. Infatti nei piccoli atleti sottoposti ad allenamento protratto per almeno un anno, è stato rilevato un incremento nella densità ossea di almeno il 5%. La conseguenza si questo è molto positiva perchè in età adulta si scongiurerà un’eventuale demineralizzazione.
Voglio sottolineare anche che statisticamente un bambino è 1500 volte più esposto al rischio di traumi giocando a calcio che non con allenandosi in palestra. Ovviamente con questo non voglio dire che si devono escludere questo sport o altri, anzi, gli sport di squadra sono utili per tanti altri motivi in giovane età , ma bisogna precisare il fatto che sia una falsa credenza che l’allenamento con i pesi blocchi la crescita o ci sia più incidenza di infortuni.
Un altro falso mito è che sia più appropriato un “carico naturale” perché in pubertà vi è un’impossibilità nel dosare il carico da parte del soggetto con esercizi come piegamenti sulle braccia, parallele ecc. e di conseguenza anche lo sforzo a cui sarà sottoposto non potrà essere modulato, portando il ragazzo ad un probabile eccessivo stress muscolare e osseo. Invece, allenandosi con un carico adeguato e con “determinati esercizi”, si può dosare il peso, decidere i movimenti corretti da eseguire e creare di conseguenza un graduale e corretto adattamento allo sforzo.
L’ allenamento in palestra negli adolescenti e suoi benefici…
Quello che sicuramente si ottiene da un allenamento di questo genere è una risposta positiva sulla salute, uno sviluppo di tronco e addome che avranno funzione preventiva verso atteggiamenti posturali sbagliati e condizionati dalle età future e da condizioni lavorative.
Non dimentichiamo anche che il miglioramento fisico ha dei risvolti benefici mentali e psicologici; poi c’è da sottolineare anche che l’allenamento per la forza può migliorare l’autodisciplina, anche per quanto riguarda una corretta alimentazione. Inoltre può anche aumentare la fiducia e l’autostima, aiutando il giovane atleta nella formazione del suo carattere, scaricando stress e tensioni.
Tutto questo “dovrebbe” essere supervisionato da personale competente che sappia come comportarsi, cosa proporre e riesca a valutare in maniera adeguata il soggetto in questione.
Anche se non c’è un limite assoluto per definire con precisione un’età in cui iniziare un allenamento per la forza, di norma, gran parte degli adolescenti è fisicamente abbastanza matura per intraprendere l’allenamento per la forza a 13 o 14 anni.
Allora,la palestra in età evolutiva blocca la crescita o no?
Non blocca assolutamente la crescita, ma ovviamente le cose vanno fatte con criterio e attenzione e non bisogna improvvisarsi allenatori.
L’età evolutiva è particolarmente adatta allo sviluppo della forza tramite l’allenamento. E’, però, importante valutare attentamente l’età biologica (sviluppo psico-fisico) piuttosto che l’età cronologica. E’ doveroso valutare di iniziare l’allenamento per la forza dopo l’età puberale, quando la struttura corporea (tendini, legamenti ecc.) è in grado di sopportare carichi e sovraccarichi; inoltre, bisognerà prestare estrema attenzione alla postura del soggetto durante l’esecuzione degli esercizi.
Ovviamente, “palestra” non vuol dire ammazzarsi sotto i pesi, anzi, bisogna iniziare a vedere questo luogo come un luogo di culto fisico dove unire corpo e mente…. Se si andrà ad agire con sovraccarichi su una struttura ossea ancora in crescita può semmai aumentare il rischio di fratture e traumatismi vari. Mentre, un programma di allenamento di tipo estensivo, caratterizzato da esercizi di tipo concentrico, con delle giuste tecniche di allenamento gli darà lo stimolo per la formazione della forza in età adulta.
Per ridurre ulteriormente gli d’infortuni è meglio evitare di superare i 40 minuti di allenamento, fino anche 20/30 in soggetti meno allenati o fisicamente meno prestanti suddividendo il lavoro su 3 giorni a settimana non consecutivi proprio per finalizzare e rispettare i processi di recupero e non sollecitare troppo articolazioni e tendini.
Concludo: allenarsi in palestra fa solo che bene, ma come in tutte le discipline sportive, bisogna sempre avere l’accortezza di affidare questi futuri “atleti “ nelle mani di personale qualificato, professionale e soprattutto attento alle singole necessità di ognuno.
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